Pilastro 3a: gestione attiva per una previdenza interessante
Pubblicato il 10.06.2025 CEST
È noto che accumulare patrimonio non basta: idealmente, esso dovrebbe essere protetto dall’inflazione e, se possibile, aumentato. Un modo per realizzare questo obiettivo è investire il capitale in titoli. Considerando che nel corso degli anni si accumulano spesso somme considerevoli nel pilastro 3a, è ragionevole applicare questo principio anche alla previdenza.
Perché investire in titoli conviene nel lungo periodo
Quale opzione offre un rendimento potenziale più interessante? Un investimento a tasso fisso orientato alla sicurezza o un investimento in titoli legato all’andamento del mercato?
Un esempio tratto dalla nostra soluzione di investimento via app Volt 3a:
Ipotizziamo un orizzonte lavorativo residuo di 25 anni, un capitale iniziale nel pilastro 3a pari a CHF 80’000 e un versamento annuale di CHF 7’258.
Secondo il modello di calcolo di Volt 3a, un deposito in titoli 3a con strategia d’investimento « Crescita » raggiungerebbe un patrimonio finale atteso di circa CHF 352’000. In confronto, il conto di risparmio raggiungerebbe circa CHF 264’000 nello stesso periodo.
Investire regolarmente il proprio capitale secondo una strategia d’investimento personalizzata è quindi un fattore decisivo per la previdenza.
Il pilastro 3a presenta vantaggi specifici per i lavoratori autonomi. Non essendo generalmente affiliati a una cassa pensioni, possono versare fino al 20% del reddito netto da lavoro nel piano previdenziale vincolato, fino a un massimo legale attualmente pari a CHF 36’288. In questo modo, hanno l’opportunità di colmare attivamente le lacune previdenziali beneficiando al contempo di un’importante riduzione del carico fiscale. Il pilastro 3a rappresenta per chi ha redditi variabili uno strumento flessibile ed efficiente dal punto di vista fiscale per costruire un capitale pensionistico investendo in titoli.
I quattro vantaggi dell’investimento in titoli
- Protezione dall’inflazione
L’inflazione tende spesso a superare il tasso di interesse di un conto di risparmio. Questo evidenzia l’importanza di puntare a un rendimento più elevato per mantenere, e possibilmente accrescere, il capitale. Investire in strumenti reali come le azioni può contribuire a questo obiettivo. - Rendimenti potenziali più alti nel lungo periodo
Le soluzioni 3a a tasso fisso offrono spesso interessi inferiori all’1%. Una strategia d’investimento equilibrata può invece puntare, in modo realistico, a un rendimento annuo del 3-4%. - Effetto di interesse composto
Nel lungo periodo, l’interesse composto – ovvero il reinvestimento costante dei guadagni – può incrementare in modo significativo la performance complessiva dell’investimento. - Adattamento alla propensione al rischio
Chi investe in titoli può scegliere una strategia che rispecchi la propria tolleranza al rischio, da approcci prudenti a soluzioni più dinamiche. I nostri esperti sono a disposizione per aiutarvi a individuare la soluzione più adatta.
Pianificazione previdenziale con versamenti supplementari
Oltre all’AVS (1° pilastro) e alla cassa pensioni (2° pilastro), il pilastro 3a consente di accumulare risparmi aggiuntivi per la pensione e coprire rischi come invalidità o decesso. In genere, il capitale viene ritirato al momento della pensione beneficiando di un’aliquota fiscale agevolata. Inoltre, i versamenti annuali possono essere dedotti dal reddito imponibile. È possibile scegliere tra una soluzione con conto, in titoli, oppure un’assicurazione che includa la protezione dai rischi. Da inizio anno, è anche possibile effettuare versamenti supplementari, al di là dell’importo massimo ordinario, per colmare lacune contributive pregresse.
Domande e risposte più frequenti sui riscatti supplementari 3a
A partire dal 2026 sarà possibile versare retroattivamente per il 2025, a condizione che vi sia una lacuna per quell’anno. Le lacune precedenti non sono colmabili. Il termine per i riscatti retroattivi è di dieci anni. Questo significa, ad esempio, che è ancora possibile effettuare un riscatto retroattivo per l’anno 2025 fino al 2035.
I lavoratori dipendenti e autonomi possono effettuare riscatti supplementari e dedurli dal proprio reddito nel caso in cui:
- non abbiano versato tutti i contributi massimi consentiti nei dieci anni precedenti il riscatto;
- hanno percepito un reddito soggetto all’AVS negli anni in cui non hanno versato il contributo massimo al pilastro 3a;
- hanno già versato il contributo massimo ordinario nell’anno in cui intendono riscattare;
- non hanno ancora percepito prestazioni del pilastro 3a.
L’importo massimo per il riscatto corrisponde al contributo ordinario massimo consentito per il pilastro 3a (per il 2025: CHF 7’258). In caso di lacuna contributiva, è possibile effettuare un riscatto supplementare per un importo massimo pari a quello ordinario. Questo significa che in un anno è possibile versare fino a CHF 14’516 nel pilastro 3a.
Esempio: se nel 2025 e 2026 si versano solo CHF 1’000 anziché CHF 7’258, si genera una lacuna di CHF 12’516. Nel 2027 si possono versare CHF 7’258 come contributo ordinario + CHF 7’258 come riscatto. I restanti CHF 5’258 andranno persi.
Per ottimizzare la strategia, è consigliabile elaborare un piano di versamento su misura.
No, è possibile suddividerli tra più fondi previdenziali.
Sì, i versamenti volontari nella previdenza professionale e privata possono essere effettuati nello stesso anno.
No, dopo il primo prelievo da un conto del pilastro 3a, di solito non prima di cinque anni dal raggiungimento dell’età di riferimento secondo l’AVS, non è possibile effettuare ulteriori riscatti, anche se possono esserci ancora lacune nei contributi.
È quindi consigliabile verificare su base individuale se i contributi debbano continuare a essere scaglionati in futuro.
La persona assicurata deve presentare una richiesta di riscatto per iscritto all’istituto di previdenza. Quest’ultimo richiederà diverse informazioni e documenti per esaminare la domanda.
Tre consigli fiscali nell’ambito sui riscatti 3a
- Se percepite uno stipendio all’estero, è possibile che i contributi versati nel pilastro 3a siano deducibili solo in parte o per nulla. Questo perché la deduzione fiscale viene ripartita proporzionalmente tra il reddito nazionale e quello estero. Ora che è consentito colmare lacune nei versamenti anche retroattivamente, può essere più vantaggioso farlo in un anno in cui si percepisce un reddito più elevato in Svizzera. Il motivo è semplice: in tal caso, il beneficio fiscale derivante dalla deduzione sarà maggiore.
- Dopo un riscatto nella cassa pensioni (2° pilastro), non è possibile effettuare un prelievo in capitale per i successivi tre anni: si tratta di un vincolo legale. Se si viola questa regola, il riscatto perde la deducibilità fiscale e viene compensato retroattivamente. In questo periodo di blocco, può essere più opportuno – anche dal punto di vista fiscale – colmare eventuali lacune nel pilastro 3a, oltre che investire direttamente in un immobile. È importante sottolineare che, dopo un prelievo dal pilastro 3a a seguito del pensionamento, non è più possibile effettuare ulteriori versamenti. Per questo motivo, conviene rivalutare con attenzione eventuali prelievi scaglionati dal pilastro 3a, considerando la possibilità di dover effettuare in futuro un riscatto nella cassa pensioni.
- In un anno caratterizzato da un reddito basso, ad esempio come dipendente o studente part-time, può valere la pena lasciare un vuoto nel pilastro 3a e colmarlo in un anno caratterizzato da un reddito più elevato.
Conclusione
Oltre ai vantaggi previdenziali e fiscali, il pilastro 3a offre anche interessanti opportunità d’investimento. Optare per una soluzione in titoli può contribuire a ottenere rendimenti superiori nel lungo periodo e proteggere il capitale dall’inflazione. Scegliere una strategia coerente con la propria propensione al rischio e sfruttare le nuove possibilità di versamento può fare la differenza. I nostri esperti previdenziali saranno lieti di consigliarvi.
Pubblicato il 10.06.2025 CEST
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