Una barca a remi sta navigando sul mare - immagine simbolica per gli investimenti nei mercati privati.
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Investire nei mercati privati: ecco come è composto un portafoglio

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Pubblicato il 02.11.2023 TEC

Per molto tempo investire nei mercati privati è stata una prerogativa di investitori professionali e istituzionali. Ora tramite i fondi, possono farlo anche gli investitori privati. L'interesse in merito è notevole: negli ultimi 20 anni, in generale, i mercati privati hanno sovraperformato1 gli indici azionari pubblici, come lo S&P 5002. A questa circostanza si aggiungono le loro caratteristiche particolari , che li rendono interessanti in termini di diversificazione e potenziale di rendimento aggiuntivo nel contesto del portafoglio. Quando si parla di fondi, spesso ci si pone una domanda: come si compone un singolo portafoglio?

 

 

3 elementi costitutivi di un solido portafoglio private market

 

Che si tratti di un'operazione a sé o di un’aggiunta a un portafoglio già esistente, un investimento nel mercato privato deve sempre essere accompagnato da una strategia globale.

 

Per la diversificazione di un portafoglio esistente, in genere viene consigliata una quota del mercato privato del dieci per cento circa, dove l’esatta ponderazione e composizione di questa percentuale dipende da vari fattori, che devono essere valutati tenendo conto degli obiettivi e delle esigenze personali.

 

Per la costruzione di un portafoglio private market si possono considerare i seguenti elementi costitutivi.

 

1. Investimenti primari

 

Si tratta di nuove emissioni di fondi del mercato privato. Il denaro degli investitori viene destinato a fondi chiusi di nuova emissione, che investono direttamente in imprese private selezionate. Come in borsa, può trattarsi di società a piccola, media e grande3 capitalizzazione, che in base alla strategia del fondo si concentrano su industrie e settori specifici. La durata dell’investimento può essere di diversi anni e i capitali di investimento sono vincolati per contratto.

 

2. Investimenti secondari

 

Gli investimenti secondari possono essere considerati come investimenti primari «di seconda mano». Diversamente dagli investimenti primari, non si tratta di nuove emissioni, ma di quote di fondi che hanno già maturato una certa durata. Il venditore, quindi, non è il fornitore del fondo, ma un investitore esistente che vende anticipatamente le sue quote. Nel caso degli investimenti secondari, l’attenzione si concentra sul potenziale aumento di valore nel periodo residuo.

 

3. Co-investimenti

 

In un co-investimento, l’investitore partecipa direttamente allo sviluppo di singole società sul mercato privato. In genere questa forma di investimento è accessibile tramite un fornitore di fondi, responsabile della scelta delle società. In questo caso, l’investitore agisce in qualità di co-investitore. Tra le forme di investimento elencate, il co-investimento presenta il potenziale di rischio e rendimento più elevato, in quanto l’investimento che propone è quasi diretto in singole società.

 

 

 

Cosa contraddistingue gli elementi costitutivi del portafoglio?

 

Investimenti primari

 

In passato i mercati privati sono cresciuti molto, e con loro anche il numero di nuovi fondi e la loro specializzazione all’interno del settore. Questo offre agli investitori numerose opportunità di diversificare il loro portafoglio in modo mirato. La durata di queste quote di fondi, in genere, è di diversi anni.

 

A causa della specifica funzione degli investimenti primari, spesso il loro sviluppo è soggetto all’effetto della curva J: poiché spesso il collocamento dei capitali si estende per diversi anni, inizialmente il potenziale di rendimento è ancora basso e spesso viene assorbito dalle commissioni sostenute. Più sono i capitali investiti, maggiore è il potenziale di rendimento e minori sono gli effetti delle commissioni sull’aumento di valore. Di conseguenza, spesso gli investimenti primari sviluppano il loro pieno potenziale solo nella seconda metà del mandato.

 

Investimenti secondari

 

Acquistando quote di fondi che hanno già completato parte del loro mandato, è possibile ridurre il periodo di detenzione rimanente, con un ritorno più rapido alla liquidità. Poiché, in genere, l'acquisizione delle operazioni secondarie avviene a fronte di uno sconto rispetto al prezzo di acquisto, l’acquirente beneficia di un profitto non realizzato subito dopo il completamento della transazione. Nel prezzo di acquisto si tiene conto anche dei rischi residui e di un eventuale potenziale di rivalutazione limitato.

 

In un contesto di portafoglio, gli investimenti secondari possono essere usati, ad esempio, per compensare il rallentamento dell’attività di investimento nella fase iniziale dei primari. Poiché in genere il venditore mira a realizzare una parte dell’aumento di valore e i capitali messi a disposizione sono già stati interamente collocati, solitamente il potenziale di sviluppo è inferiore rispetto agli investimenti primari.

 

Co-investimenti

 

Co-investimenti Come per i titoli quotati in borsa, i co-investimenti in singole società aumentano il potenziale di rischio, ma anche quello di rendimento. Di conseguenza, spesso vengono considerati come potenziali moltiplicatori di rendimento. Dato che questi investimenti vengono acquisiti come partecipazioni esistenti, spesso hanno una durata inferiore rispetto a quelli primari. Come accade per gli investimenti secondari, nei co-investimenti i capitali messi a disposizione vengono interamente collocati, pertanto l’eventuale potenziale di rendimento viene sfruttato più rapidamente. Una differenza rispetto ai primari: nei co-investimenti, in genere non sono previste commissioni di gestione e di performance, il che ne aumenta l’efficienza dei costi.

 

 

La giusta strategia d’investimento per Lei

 

Gli investimenti sul mercato privato spesso comportano importi di investimento minimi elevati. Un portafoglio adeguatamente diversificato può richiedere in tempi brevi somme di investimento ingenti, vincolate per lunghi periodi di tempo. A questo si aggiungono le varie forme di investimento e le caratteristiche di performance specifiche, che rendono impegnativo un investimento sul mercato privato.

 

Per l’investitore privato, dunque, può essere opportuno prendere in considerazione una soluzione integrata, in cui i vari elementi costitutivi del portafoglio vengono pre-selezionati, combinati e monitorati da esperti. Da un lato, gli investitori possono beneficiare del raggruppamento, che riduce la barriera finanziaria all’ingresso e consente maggiore flessibilità in termini di durata dell’investimento. Dall'altro, l’investimento può essere considerato come parte di una strategia globale, che tiene conto dell’interazione di tutti gli elementi costitutivi orientandosi agli obiettivi dell’investitore.

 

Qualora desideri maggiori informazioni relative agli investimenti sui mercati privati nel contesto di portafoglio, contatti i nostri esperti per un colloquio non vincolante.

Mercati privati: introduzione al tema

Sapeva che, al di fuori della borsa, è nato un mercato in rapidissima crescita per gli investimenti privati nelle aziende? A metà del 2022, il valore globale dei «private market» è stato stimato in circa 11.700 miliardi USD, valore che probabilmente si moltiplicherà in futuro.

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1 Fonte: Private Equity & Venture Capital Index and Benchmark Statistics, Q4 2022, pubblicato da Cambridge Associates (CA).
2 Standard and Poor's 500 - Indice del mercato azionario statunitense delle 500 maggiori società per azioni.
3 "Small/mid/large cap" si riferisce alle dimensioni della capitalizzazione di mercato di una società.

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